martedì 17 gennaio 2012

IL MIO CONTERRANEO POETA

Gange
Annulla le lacrime d'oro sul mio cuscino
e mia madre nel gange a rivedere il luogo
sono lontano ma mai cosi' vicino!
Ecco il braccio nel saluto estinto
e i suoi occhi come barca estrema
lungo il torrione che arriva all'ade
in acque calde galleggia il corpo suo
sulle labbra impressi i miei sorrisi
e le mammelle culle vistose
incensi eterni che bruciano amor divino
madre e ancora madre trattener non posso il grido mio
qui nelle foreste cementate dei cimiteri umani
e nei tuoi sguardi persi nell'attimo dipartito
non potrai sfuggire alla mia presa
di figlio orfano anche del tuo bel viso ...


pino de stasio

18 e 22

novembre 2011