domenica 25 settembre 2011

TORINO
Una donna si uccide in un bar
Ma il locale rimane aperto
La donna, cliente occasionale del locale si è chiusa in bagno e ha fatto fuoco. I titolari udito lo sparo hanno chiamato i soccorsi, ma non c'era più nulla da fare. Il bar è comunque rimasto aperto con polizia e soccorritori al lavoro tra gli avventori che consumavano le colazioni.

Tragedia questa mattina all'interno del bar Platti nel centro di Torino, in corso Re Umberto, all' angolo di corso Vittorio Emanuele II. Una donna di circa sessant'anni di origine francese si è tolta la vita sparandosi un colpo di pistola dopo essersi chiusa nei bagni del locale. Lo storico caffè, fondato nel 1875 e da allora marchio di eleganza e raffinatezza torinese, con sale affrescate, stucchi e boiseries, non è stato chiuso neppure per un attimo.

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L'arma, una calibro 38, era intestata al marito defunto. Ad accorgersi che qualcosa non andava sono stati gli avventori del bar che hanno chiamato i soccorsi, ma quando i sanitari del 118 sono arrivati per la donna non c'era più nulla da fare. Sul posto sono intervenute le volanti della polizia per i rilievi, ma malgrado la tragedia e il via vai di agenti, i titolari hanno preferito tenere il locale aperto, isolando solo la parte dei bagni e continuando a servire ai tavoli, colazioni e aperitivi ai numerosi clienti.

Il locale è rimasto aperto e la consumazione di tartine, pasticcini alla francese, cappuccini e cocktail è proseguita normalmente tra avventori solo un pò incuriositi e che cercavano in ogni modo di capire come si era uccisa la donna. In un primo momento la gente non aveva capito che quel rumore sordo sentito provenire dal bagno per i portatori di handicap era di un colpo di pistola. Poi alcuni ragazzi tra i baristi sono andati a vedere e hanno trovato la porta chiusa del bagno. "Non ho chiuso il bar perchè non mi è sembrato opportuno - ha detto la titolare Pierina Giani - si è trattato di una fatto certo grave, ma voluto dalla signora. Mi spiace molto, era una donna gentile che da anni la domenica faceva colazione da noi, si sedeva al tavolo, consumava, dava la mancia e usciva. Ma perchè chiudere il bar? Aspettavo per pranzo 100 turisti in arrivo da Milano ed il locale era pieno di gente. Io devo pensare al locale, a pagare i dipendenti, e poi forse la signora avrebbe preferito questa riservatezza".