giovedì 7 gennaio 2010

sta benissimo.......pero'.................


BERLUSCONI
TOGLIE I CEROTTI.

STORACE:
"NON HA SEGNI"

Retroscena di Ugo Magri

PROGNOSI DI NOVANTA GIORNI:Vale come legittimo
impedimento quando convocheranno il Cavaliere
nei processi.Viavai a Villa San Martino.
Quando ieri s'è trovato davanti il Cavaliere,
a sorpresa senza più cerotti su naso e bocca,
Storace confessa di aver cercato col lo sguardo
quasi d'istinto le stimmate dell'aggressione,
"proprio come avrebbe fatto chiunque,nel senso
che mica potevo avvicinarmi a due centimetri
dalla faccia" E, miracolo, nemmeno una cicatrice
deturpa più il viso di Berlusconi:

"Aoh, io perlomeno non ho visto niente!"

Praticamente guarito, sebbene la prognosi ufficiale sia di
90 giorni, che significa guai seri per l'aggressore Tartaglia
e un certificato medico da esibire quando convocheranno il
Cavaliere nei noti processi. Lo raccontavano ripiegato,
sotto choc.
Invece il premier risulta a Storace tutto il contrario:
ottimista sui destini dell'Italia oltre, si capisce, che
su se stesso . Due ore di gag, delle solite sue, condite
da scenari politici futuribili. Come pubblico, intorno al
desco di Villa San Martino, la biondissima deputata
palermitana Gabriella Giammanco, il capodelegazione in
Europa Mario Mauro, il Guardasigilli Angelino Alfano,
oltre al mastino Denis Verdini e al già citato Storace
(più tardi i due si sono serrati col padrone di casa in
una stanza per discutere di Regionali: l'alleanza tra Pdl
e Destra si farà, nessun problema politico, nemmeno con
Fini, però inevitabile tira-e-molla su posti e poltrone).


Poteva Berlusconi
non pronunciarsi tra
amici, a tavola, sulle
riforme? Difatti ha
scoperto le carte,
e le versioni dei
presenti concordano
quasi parola per parola.
Il Cavaliere si dice intenzionato a procedere nel dialogo col Pd.Non è di quelli che lo considerano tempo perso, o addirittura un male perchè rischia di distogliere le energie dalla sana dialettica maggioranza-opposizione.
In questo senso il premier è più "colomba" che "falco".

A un certo punto, verso la frutta, ha detto esplicitamente:Per le riforme è questo il momento. Io ci voglio provare. Mi va bene che se ne discuta in Parlamento, ma non ho nulla nemmeno contro la Convenzione che propone Bossi. E' vero che per farla nascere si perderebbe un anno, ma se il Pd vi entrasse poi si procederebbe più in fretta...Sono aperto a tutte le soluzioni concrete.

Il suo dubbio ha nome e cognome, si chiama Pier Luigi Bersani.Berlusconi non è così certo che il segretario Pd abbia spalle sufficientemente larghe per siglare accordi con lui. Lo vede debole nel partito. Braccato da Di Pietro.

Insidiato alla Camera dal capogruppo a capocorrente Franceschini, il quale "fa opposizione a me per combattere lui, e viceversa".Se Bersani perderà le Regionali, il Pd finirà per sfuggirgli di mano e, nel tentativo di recuperare voti in vista delle Politiche, caricare il governo a testa bassa. Se invece non uscirà con le ossa rotte dalle elezioni,quale motivo avrà il Pd per cambiare una politica che
funziona e stipulare intese con il Nemico? Berlusconi scuote la testa, si mostra scettico (Verdini gli ha presentato una relazione documentata sull'argomento).


L'esito di questi discorsi
in libertà è che il
premier si tiene aperte
tutte le porte.Da giorni
il suo portavoce Bonaiuti,
sparge a piene mani il
seme del dialogo,suscitando
qualche irritazione tra
i durie puri del partito.
Ieri, prima di tornarci su, ha chiesto prudentemente
al Capo come regolarsi.


"Vai avanti"l'ha incitato
Silvio.Segno che al momento
l'aperturismo gli giova.
Le vere decisioni verranno
prese a giorni quando lo
stato maggiore del partito
si riunirà, anticipa il capogruppo in Senato Gasparri, per fissare le
prossime mosse su"processo breve" e "Lodo Alfano bis".

Finché si scherza, si scherza.


Fonte:
http://www.difesa.it/Sala+Stampa/Rassegna+stampa+On-Line/PdfNavigator.htm?DateFrom=06-01-2010&pdfIndex=16